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CTH 716.2

Citatio: F. Fuscagni (ed.), hethiter.net/: CTH 716.2 (TX 14.02.2011, TRit 21.01.2011)



§ 6
29
--
[]x šarā danzi
29
A
Vo III 15' [ ca. 3-4 segni ]x ša-ra-a da-an-zi7
30
--
n=a[t] pānzi
30
A
Vo III 15' na-a[t(-)] Vo III 16' [] pa-a-an-zi
31
--
31
A
Vo III 16' pé-ra-an-ma MUNUS.MEŠ[katreš(?)] Vo III 17' []R-RU8
32
--
32
A
Vo III 17' A-NA DINGIR-LIM-ma KASKAL-an EGI[R] Vo III 18' []x- x -kán-zi
33
--
33
A
Vo III 18' na-at ku-it-ma-a[n] Vo III 19' [a-ar]9-ra-a-an-zi
34
--
34
A
Vo III 19' nu KASKAL[i EGI]R-an k[iš-an10]
§6
29 -- [La (statua della) divinità] si prende su
30 -- e ci[ò(acc.)/essi (nom.) . . . ],
31 -- ma davanti le donne [katra(?) . . . ] cantano;
32 -- si [ . . . ] . . . di nuo[vo] un sentiero per la divinità
33 -- e mentre ciò7 [ . . . si l]ava,
34 -- dietro al sentiero c[osì dicono:]
Si potrebbe suggerire che qui inizi la processione con la statua della divinità, per cui si potrebbe ragionevolmente supporre che l'oggetto del verbo presente nella lacuna ad inizio riga sia la divinità (cioè DINGIR + complementazione fonetica accadica). Questa ipotesi sembra confermata sia dalla forma verbale pānzi in Vo III 16' sia dal periodo immediatamente seguente in Vo III 16'-17'. Per alcuni passi da prendere a riferimento cfr. KUB 15.34+ Vo IV 41' sgg. (CTH 483) e KBo 2.9+ 28-30 (CTH 716.1).
V. Haas-I. Wegner, cit.: x-⌈ru?. Le tracce presenti sulla foto sembrano confermare l'interpretazione proposta.
␣␣␣Il nome di professione che meglio si adatta ad essere integrato in lacuna sono, a mio avviso, le MUNUS.MEŠkatra-/i-, sia per la loro frequente partecipazione a rituali e cerimonie che fanno parte del culto di Ištar e, parimenti, della tradizione religiosa kizzuwatnea sia per il fatto che tra le varie azioni che queste funzionarie compiono vi è spesso anche quella di cantare (cfr. KBo 21.34+ passim). In particolare si può fare riferimento al testo KUB 47.65 II 13-15 dove si dice le MUNUS.MEŠkatreš eseguono il canto zinzapussi-, un canto in onore proprio di IŠTAR di Ninive (cfr. M. Salvini, KUB 45, Inhaltüb., p. V Nr. ). Su queste sacerdotesse v. da ultimo Miller 2004, 427 sgg. e Schuol 2004, 163 (con bibl. precedente), che traduce il termine “Musikerin/Sängerin? Tänzerin?”
Per l'integrazione cfr. Haas – Wegner 1988, 378.
Diversamente Haas – Wegner 1988, 378: nu KASKAL-š[i EGI]R? DIŠ[TAR? . Dalla foto si vede chiaramente che il segno -an è unito a EGIR; per il segno che segue, sulla foto, si vedono soltanto un cuneo aperto iniziale e due cunei orizzontali a seguire con all'interno le tracce di un altro cuneo aperto. La lettura, è nostro avviso, supportata anche dalla successiva presenza della sezione in hurrita, che può benissimo essere introdotta dall'avverbio kiš(š)an seguito da un verbo “dire, parlare, recitare”.
7
Secondo l'interpretazione proposta, il pronome enclitico si riferirebbe al sostantivo KASKAL “sentiero” presente alla riga precedente. Non sono, comunque, attestati casi in cui un 'sentiero' che viene fatto per evocare la divinità, venga poi lavato; l'unico passo che potrebbe venire in aiuto, cioè KUB 15.31+ 42-43: (42) [ . . . ]x KA.GÌR-ya (43) [ . . . ] a-ar-ra-an-zi, è purtroppo lacunoso.

Editio ultima: Textus 14.02.2011; Traductionis 21.01.2011